a biografia da corte está aqui sendo retratada. As expressões do rosto não têm nada de alegria ... tem a da que parece ser a mãe do Ludovico que chega ser azeda ...
família Gonzaga
hand with a finger - de quem é esse dedo?
"In questa camera è possibile vedere all’opera l’uso delle conoscenze matematico-geometriche in materia di prospettiva, che Mantegna sfrutta con grandissima padronanza e senza la “maniera secca” di cui parla Vasari - exploit dell’oculo a parte, che resta comunque il segno più “popolare” della Camera, forse un po’ trascurato dalla letteratura critica. Cercheremo di tornarci. Nella sua popolare Storia dell’arte Gombrich osserva, a proposito degli affreschi delle Storie di San Giacomo a Padova, perduti sotto un bombardamento, che Mantegna non si vale dell’arte della prospettiva come Paolo Uccello, che ostentava i nuovi effetti che se ne potevano trarre, ma per dare solidità e fisicità ai personaggi ritratti".
ESTILO DE MANTEGNA
"El estilo de Mantegna se caracteriza por la conjunción de dos elementos que podrían parecer antiestéticos; se trata del gusto por rememorar la antigüedad clásica y de evocar al gótico a través de innumerables detalles de innegable sabor gotizante. Por lo general, todas las composiciones de Mantegna se ambientan entre los edificios de la antigüedad. Las ruinas son frecuentes. Representa partes de arquitrabes, frisos, columnas y capiteles en zonas paisajísticas como fondo. En ese sentido puede hablarse de una recuperación por parte del artista de elementos de pasado. Existe un evidente interés en captar algo de ese mundo y situarlo en e contexto renacentista. Por otra parte, la minuciosidad de Mantegna al plasmar los paisajes también resulta de las notas características de su pintura. Cielos con nubes, paisajes desiertos o plenos de vegetación, árboles frondosos y plantas diversas surgen constantemente en sus realizaciones".
A ARTE MANTOVANA
http://www.mynet.it/mantova/arte/sg-sposi.htm: planta do castelo de san giorgio
"Sono anni fondamentali quelli trascorsi da Mantegna a Padova, gli anni della formazione ma soprattutto quelli della grande rivoluzione artistica di cui si fará portatore. La cittá era in quegli anni il principale crocevia di grandi personalitá artistiche e sede dell´attivitá di importanti botteghe. A Padova, infatti, Mantegna ebbe l´opportunitá di ammirare i lavori di alcuni "moderni" rappresentanti della cultura fiorentina come Paolo Uccello e Filippo Lippi, di interagire e di operare accanto ad artisti come Squarcione, Zoppo e Schiavone, di confrontarsi con le botteghe veneziane dei Bellini e dei Vivarini e, soprattutto, avrá modo di entrare in contatto con la dirompente arte di Donatello che realizzava nel cantiere della Basilica del Santo alcune tra le opere piú strabilianti e sconcertanti del tempo: il Crocefisso, il Monumento equestre al Gattamelata e l´Altare del Santo. Questo periodo cruciale, caratterizzato da un´intensissima vivacitá artistica, sará al centro della mostra "Mantegna e Padova, 1445-1460": una mostra fondamentale e imprescindibile per comprendere il vero significato dell´arte del Mantegna, che per la prima volta riunirá le testimonianze superstiti della civiltá figurativa rinnovatasi in senso rinascimentale in quegli anni a Padova".
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